lunedì 14 aprile 2014

CONDIVIDIAMO NOTA POLITICA DI "BADOLATO BENE COMUNE" - APRILE 2014

Nella passata legislatura, l’amministrazione comunale LA VELA aveva avanzato al Ministero della Giustizia, deliberando un atto specifico in tal senso, l’intenzione di mantenere l’ufficio del Giudice di Pace a Badolato Marina, ritenendolo strategico ed importante per l’intero territorio.

I vari governi nazionali, che si sono succeduti negli ultimi 3 anni, lo hanno, inizialmente, inserito tra gli uffici da sopprimere pensando ad un trasferimento delle sue funzioni all’ufficio del Giudice di pace di Catanzaro. In seguito e di recente, si è palesata la possibilità, invece, di un mantenimento dell’intero servizio, considerata propria la delibera di Consiglio Comunale approvata lo scorso anno ed attraverso la quale il Comune di Badolato si faceva completamente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia. Un impegno preciso che includeva tutte le spese legate alla struttura e alle utenze - quali enel, telefono, riscaldamento e pulizia,- ivi compreso il personale amministrativo necessario alla gestione dell’ufficio, escluso logicamente l’organico di personale di magistratura ordinaria, pari a tre unità da formare e delegare al servizio, di cui un dipendente inquadrato nella categoria B1 (operatore giudiziario), un dipendente appartenente alla categoria A (commesso) e un categoria B3 (cancelliere).
Di tutto questo, il nostro Comune – pur di mantenere l’Ufficio in loco – aveva deciso di farsi carico, come comunicato al Guardasigilli e ai presidenti del Tribunale e della Corte d’appello di Catanzaro. Oggi, considerato l’ultimo decreto del governo nazionale, che salva appunto la sede di Badolato Marina assieme a quelle di Chiaravalle e Squillace, (Comune, quest’ultimo, che assieme a quelli limitrofi si sta muovendo diversamente, provando ad attingere risorse anche da un fondo speciale ministeriale ad hoc)
ci chiediamo, in vista dell’ormai imminente scadenza fissata al prossimo 28 Aprile e considerata l’attuale situazione di confusione organizzativa e stand-by che sta caratterizzando l’ufficio badolatese:
-       Il Comune di Badolato come intende intervenire, praticamente ed operativamente, per far fronte a tutti gli impegni presi? Doveva essere tutto già adeguatamente definito. Come mai ci si ritrova, invece, in una situazione di confusione generale?
-       Esattamente, con quali risorse di bilancio comunale si intende adempiere agli impegni presi con il Ministero della Giustizia, considerata la delicata situazione economica-finanziaria in cui versa il nostro Comune? (note: in data 15 Marzo 2014, con deliberazione di giunta n.38, l’Amministrazione Comunale ha deliberato un’anticipazione di tesoreria di € 500.000,00 per far fronte alle spese comunali, cosa peraltro mai avvenuta in questi anni e di cui La Vela si era sempre vantata)
-       Quali dipendenti comunali, ufficialmente oggi in pianta organica, si intende delegare presso la struttura in questione?
Reputiamo necessario ed urgente discutere di tutto ciò, affinché si dia la giusta ed adeguata informazione politica alla cittadinanza, nel prossimo Consiglio comunale, convocato in prima seduta per le ore 10.00 di giorno 18/04/2014 ed in seconda seduta per le ore 11.00 del giorno successivo.
Un atto dovuto, - considerando il fatto che all’ordine del giorno è prevista l’approvazione del “Rendiconto esercizio finanziario 2013” - al quale si associa la rinnovata richiesta dell’inserimento del punto “Tares: discussione e nuove determinazioni”, riguardante l’emergenza sociale venutasi a creare, in buone fasce della nostra cittadinanza, dopo la ricezione di salatissime e sproporzionate bollette TARES (già effettuata con nostra istanza formale del 21 marzo, prot. 1770), e sulla quale è necessario fare una riflessione politica-istituzionale proprio all’interno del Consiglio Comunale con l’obiettivo di risolvere quanto ancora possibile a tutela dei diritti dei badolatesi.
Questioni, assieme a tutte quelle sollevate dal nostro gruppo politico in questi mesi (ed a cui non è stata data risposta alcuna ed in alcun modo, a parte le solite passerelle ed i classici atti di propaganda fumosa), di interesse pubblico e collettivo alle quali un’Amministrazione Comunale, se è ancora in grado di amministrare il nostro Comune (noi sosteniamo di no e chiediamo, infatti, da tempo le loro dimissioni), è chiamata a dare risposte precise.
Gruppo di minoranza “Badolato Bene Comune”

martedì 8 aprile 2014

REPORT POLITICO "QUESTIONE RIFIUTI" - ANALISI E PROPOSTE A SUPPORTO DELL'OPZIONE STRATEGICA "RIFIUTI ZERO" - VERSO LA MANIFESTAZIONE POPOLARE REGIONALE

Condividiamo un nostro report politico sulla "questione rifiuti", in vista di altre iniziative zonali in materia e verso la manifestazione regionale calabrese (in fase di organizzazione da parte della Rete dei comitati e dei movimenti territoriali ambientalisti calabresi).

Il 15 marzo scorso, presso la sede dell'Unione dei Comuni “Versante Ionico” di Isca Marina, si è tenuta una nostra iniziativa politica sulle ormai cicliche e disastrose emergenze, regionali e comunali, riguardanti il ciclo integrato dei rifiuti. Emergenze sistemiche che continuano ad affliggere la nostra terra da troppo tempo, nonostante 15 anni di Commissariamento all’emergenza ambientale senza risoluzione alcuna dell’annosa problematica. Per anni si è puntato il dito contro la malagestio regionale, ma, oggi, a circa 2 anni dalla fine del sopracitato Commissariamento, pensiamo sia politicamente ed istituzionalmente inopportuno continuare a giocare al rimbalzo delle responsabilità tra Regione e Comuni.
Se da un lato, la Regione Calabria continua su una rotta già di suo fallimentare ed incentrata sull'autolesionismo, non cercando mai una valida soluzione al problema e non ascoltando le osservazioni provenute dal basso ed avanzate in termini di proposte concrete dalle reti dei comitati e movimenti territoriali ambientalisti; dall'altro, non vi è stata mai una reazione forte ed operativamente valida da parte della politica locale, nel tentativo di cambiare radicalmente lo stato delle cose. Il tempo del rimbalzo delle responsabilità, in materia di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, è terminato. I calabresi e la Calabria necessitano risposte diverse e certe, con prospettive alternative e virtuose e con progetti di gestione eco-sostenibili, efficienti ed economici.

Il laboratorio politico-culturale “Badolato in Movimento” ha, da tempo, intrapreso un percorso di studio, analisi e di prospettiva politica sui temi “Ambiente e beni comuni” che ha portato all’organizzazione dell’incontro-dibattito, nella mattinata dello scorso 15 marzo, che ha visto l’intervento di Mario Albino Gagliardi, Sindaco di Saracena (comune del cosentino con la più alta percentuale di raccolta differenziata in Calabria). Un incontro pubblico al quale abbiamo sentito l’esigenza di invitare e far intervenire gli amministratori ed i rappresentanti istituzionali dei vari Comuni del nostro comprensorio del Basso Ionio soveratese, le diverse associazioni sensibili alla problematica in questione, con l’obiettivo di continuare ad informare e sensibilizzare, con una discussione ampia e partecipata, sulle potenziali e validi soluzioni adottate ed applicate in tanti Comuni Italiani, seriamente alternative all'attuale situazione regionale ed al redigendo Piano Regionale di Riordino relativo al ciclo integrato dei rifiuti (un piano, dal nostro punto di vista, lacunoso su più fronti). E proprio per offrire a tutti una visione reale e tangibile, ci siamo avvalsi dell’esperienza e dell'intervento del sindaco di Saracena (CS). Il Comune in questione è famoso nella nostra regione per aver reso il "rifiuto" una risorsa, riuscendo a portare i livelli di differenziata oltre il 75%. 

Il sindaco Gagliardi, ha spiegato, in quell’occasione, come, nel giro di solamente 6 mesi, sia riuscito ad invertire una tendenza catastrofica in cui il suo piccolo Comune si trovava (un paese di circa 4.000 abitanti) ponendo lo sguardo sull'ambizioso obiettivo: "Rifiuti zero". Un’opzione strategica, accompagnata e sostenuta da una gestione pubblica ed autonoma comunale con la fondamentale istituzione di un’Azienda Speciale. Un’opzione strategica di gestione, già adottata ed applicata con successo in diversi Comuni Italiani, di cui noi siamo forti sostenitori, che si basa su un semplice concetto e su tre parole chiave, e sul principio di rivalutare la figura estremamente errata che abbiamo del "rifiuto", cominciando a considerarlo una RISORSA! RIDUZIONE, RICICLO e RIUSO del “materiale” sono le parole chiave, per arrivare appunto ad avere solo in minima parte rifiuti non-riciclabili. Possiamo dire con fermezza che "Rifiuti Zero" oltre ad essere un obiettivo è anche una "filosofia" che porta solamente benefici a chi l'adotta e la fa propria. La questione economica è solamente una degli infiniti vantaggi di questa filosofia tanto antica, quanto all'avanguardia.

Come ben ha voluto spiegare il sindaco Gagliardi, per avere successo nel perseguire questo obiettivo serve, innanzitutto la volontà politica, una leadership politica convinta e determinata, un piano politico-istituzionale ed economico-finanziario pluriennale con obiettivi-paletti precisi e con una buona campagna di sensibilizzazione-informazione tra i cittadini.

 Abbiamo, oggi, l'opportunità di cambiare il modo di trattare i rifiuti, per avviarci verso un futuro virtuoso per noi e per i nostri figli, in virtù anche della vantaggiosissima proposta politica ed istituzionale avanzata da Gagliardi, nello sposare l’idea di una gestione pubblica e partecipata del ciclo integrato dei rifiuti con l’istituzione di Aziende Speciali, anche consortili, nei vari territori, o creando addirittura una "friendship" tra Saracena e i vari Comuni interessati alla cosa (un’asse diretta per il trattamento dei rifiuti in modo realmente virtuoso, in modo da facilitare lo startup iniziale della raccolta differenziata, traendo naturalmente, un reciproco vantaggio).
Ed in tal senso, considerato il redigendo Piano regionale di riordino in materia di rifiuti, che pare ripristinerà gli Ambiti Territoriali, è oggi importante procedere verso la costituzione di consorzi intercomunali – sempre con modalità pubbliche in house e nell’ottica di accorciare la filiera – con piani precisi e pluriennali e con modelli di gestione efficienti, economici ed efficaci dell’intero ciclo integrato dei rifiuti. Dal nostro punto di vista è questo il percorso da seguire e costruire, con obiettivi a breve e medio-lungo termine, restando necessariamente sul solco già tracciato da comuni italiani virtuosi, Capannori in testa, puntando il nostro sguardo sull'obiettivo "Rifiuti zero".

E per dire addio alle cicliche crisi ed emergenze rifiuti, che causano problemi di carattere ambientale, economico ed igenico-sanitario, non si può pensare di cadere nel tranello della creazione o ampliamento di altre Mega Discariche, di impianti tecnologici costosi, di bruciatori, inceneritori o impianti vari (affidati ai privati). Questo non farebbe altro che trasformare il problema in altro ancora, tornando sempre punto e a capo, in un circuito chiuso e già di suo disastroso. Il problema non è tecnologico, è politico, è organizzativo ecc. Ad es. per risolvere il problema dell’umido/organico basterebbe poco e sono diverse le alternative, molto più economiche e seriamente sostenibili dal punto di vista ecologico, come la lombricoltura, compostiere domestiche, impianti di compostaggio a fermentazione naturale, al chiuso, senza alcuna sostanza chimica.


Ed è proprio per questo motivo, nella necessità di dover continuare a sensibilizzare le comunità cittadine del basso ionio soveratese, che proseguiremo su questo nostro percorso di iniziative, con l’obiettivo di creare una rete zonale, e rilanciando proprio sulla proposta “Rifiuti Zero” affinché venga seriamente presa in considerazione dall’Unione dei comuni “Versante Ionico”, dai diversi Comuni del nostro comprensorio (oggi alle prese con una discussione allargata e che sta vedendo, un po’ ovunque, la nascita di diversi comitati cittadini, come di recente in quel di Soverato). Un percorso che condividiamo, ormai da mesi, con la Rete a Difesa del territorio “Franco Nisticò” e con l’assemblea regionale dei Comitati cittadini e dei movimenti territoriali, attivi in Calabria sulle vertenze varie ambientaliste ed ecologiste, che a breve condurrà ad un’importantissima manifestazione popolare regionale e che, dopo anni di battaglie locali e regionali, il 13 marzo scorso, ha consentito di presentare ed illustrare ai componenti della IV commissione del Consiglio regionale della Calabria un TESTO SPECIALE con OSSERVAZIONI SULL’ENNESIMA EMERGENZA RIFIUTI e con PROPOSTE CONCRETE per il futuro PIANO di RIORDINO sui RIFIUTI della REGIONE CALABRIA.

domenica 23 marzo 2014

CAOS TARES a Badolato - La minoranza consiliare “Badolato Bene Comune” chiede da giorni una convocazione urgente del Consiglio Comunale.



Perché un Consiglio Comunale? La situazione di emergenza sociale, venutasi a creare di recente tra la cittadinanza, a seguito della ricezione di bollette TARES salatissime, lo richiede in modo urgente.

Con questo documento intendiamo richiederlo, dopo una settimana esatta dalla nostra formale richiesta del 13 marzo scorso prot. N. 1531 (a firma dei consiglieri Cunsolo e Piroso), Visto l’art.39 del Testo Unico degli Enti Locali (Testo Unico Enti Locali , agg. al 25.10.2013) che al comma 2 contempla il fatto che “il presidente del consiglio comunale è tenuto a riunire il consiglio […] quando lo richiedano un quinto dei consiglieri, inserendo all'ordine del giorno le questioni richieste” e considerato, inoltre, il Regolamento del funzionamento del Consiglio Comunale, art.20 comma 3,  che prevede anche delle sedute urgenti, intese come “sedute che richiedono la sollecita trattazione di affari che non consentono in modo assoluto l’osservanza dei termini per la convocazione straordinaria”.

Reputiamo necessario chiedere la revoca della delibera consiliare del 30 novembre scorso, con la quale è stato combinato questo grosso pastrocchio politico-amministrativo, al quale ci siamo già fortemente opposti. In quella occasione “Badolato Bene Comune” aveva intravisto in quel regolamento TARES, che ha poi regolato le successive tariffe (a saldo della tassa 2013 sui rifiuti), un atto amministrativo lacunoso e non al 100% congruente alla normativa nazionale, di fatto già socialmente iniqua.

In quel consiglio comunale abbiamo chiesto, in prima istanza, il rinvio del punto all’ordine del giorno per una giusta ed adeguata redazione di un regolamento ben fatto e che tutelasse veramente i diritti dei cittadini. In quella circostanza abbiamo, in seconda battuta, avanzato delle analisi e delle proposte valide per tamponare i danni ma nulla è stato accettato dalla maggioranza “La Vela”. Una maggioranza consiliare che, dopo un breve e temporaneo tentennamento del Sindaco, ha poi approvato a maggioranza, con i nostri voti contrari, - forse costretti dalla ristrettezza dei tempi (era l’ultimo giorno utile) - lasciando inascoltate le valutazioni e le proposte della minoranza.

Continuiamo a chiedere un Consiglio Comunale urgente, in seduta pubblica ed aperta, da realizzare al più presto in Badolato Marina in uno spazio pubblico adeguato, e con un O.d.g. specifico sulla questione TARES  (con una discussione ampia e con le determinazioni possibili) alla luce, anche, di quanto non fatto dall’Amministrazione Comunale in questi mesi.
Esistono, in ogni caso, ancora oggi, delle cose possibili da fare. Questioni importanti che possono esser discusse e decise in un Consiglio Comunale, come ad esempio:
a)      La rateizzazione senza interessi per il pagamento della tassa;
b)      Una deroga al Regolamento comunale Tares all’art. 26.4 con una effettiva proroga della scadenza per le possibili detrazioni fino a Giugno/Luglio 2014. Questo per poter offrire seriamente a tutti i cittadini la possibilità concreta di usufruire delle detrazioni previste, e motivata dal fatto che in questi mesi non c’è stata, da parte del Comune di Badolato, la giusta ed adeguata pubblicità e comunicazione tra i cittadini (oltre alla pubblicazione sul portale web istituzionale);


Chiediamo un Consiglio Comunale durante il quale l’Amministrazione Comunale “La Vela” dovrà rispondere anche a tante altre questioni importanti.

Infatti, “Badolato Bene Comune” chiede, inoltre, se:

a)      È stato applicato d’ufficio quanto previsto all’art.25 del Regolamento comunale  TARES, dove sono previsti degli sconti/riduzioni (detrazioni automatiche fatte d’ufficio) per i cittadini e per le attività produttive e commerciali in relazione alle distanze dai punti comunali di conferimento dei rifiuti,

c)      È stato applicato d’ufficio quanto stabilito all’art. 26, sempre relativo all’applicazione d’ufficio delle riduzioni dell’imposta previste;


Esiste, poi, un punto di notevole importanza che riguarda la questione “raccolta differenziata” (mai messa a sistema e non efficientemente funzionante), legata, inoltre, ad un costo esorbitante del servizio generale di raccolta e smaltimento dei rifiuti che ammonta (per il 2013) a quasi € 500.000,00 (vogliamo ricordare qui che con la nuova normativa nazionale ogni Comune è obbligato a coprire il totale del costo di gestione/servizio …completamente ed al 100% con le tasse dei cittadini-contribuenti).

In questo caso la situazione diventa a tratti assurda e paradossale. Nel Regolamento TARES sono previste delle detrazioni dell’imposta per chi differenzia ma poi, da un lato, la raccolta differenziata non è realmente messa a sistema con un modello di gestione funzionante ed efficiente. Dall’altro lato, si parla di detrazione solo sulla carta visto che, di fatto, sul piano finanziario allegato al Regolamento TARES (parte integrante e fondamentale) non è previsto nemmeno un euro per questo tipo di detrazioni! Eppure la nuova legge sulla TARES è fondata sul principio: Chi più inquina più paga, quindi … Chi più differenzia meno paga!

Sempre sull’argomento “raccolta differenziata”, all’art 22.1, si parla di un elenco comunale per le “compostiere domestiche”, poiché è prevista una detrazione dell’8% per chi differenzia l’umido.
Anche in questo caso il Comune, a seguito dell’approvazione del Regolamento TARES, non ha mai adeguatamente proceduto alla pubblicazione di un avviso pubblico per informare capillarmente i cittadini. E poi ci chiediamo: è stata avviata l’istruttoria interna agli uffici comunali per applicare quanto deliberato con questo articolo?

Insistiamo su questi ultimi punti perché proprio l’art. 26 dello Regolamento cita testualmente: “Alle agevolazioni stabilite dal Consiglio Comunale deve essere data pubblicità nelle forme più adatte,  oltre alla pubblicazione di tutta la documentazione sul sito web del Comune e del Gestore.  L’utente che ha diritto a dette agevolazioni deve presentare formale richiesta entro il mese di gennaio di ciascun anno, a pena di decadenza del diritto, direttamente al Comune”.

Chiediamo, infine, se i punti inseriti al Titolo IV del Regolamento TARES sono stati effettivamente applicati d’ufficio come, ad es., le detrazioni previste per i cittadini badolatesi iscritti all’AIRE, ospiti in case di cura, invalidi e disabili.

Gruppo di Minoranza Consiliare
“Badolato Bene Comune”

venerdì 14 marzo 2014

ULTIMO DOCUMENTO del Gruppo di Minoranza Consiliare "BADOLATO BENE COMUNE".

Condividiamo qui ULTIMO DOCUMENTO del Gruppo di Minoranza Consiliare "BADOLATO BENE COMUNE".

LETTERA APERTA AI BADOLATESI

Cari concittadini,
Badolato Bene Comune aspetta, ormai da settimane, come buona parte della nostra comunità, l’esito dell’iter riguardante il lavoro della Commissione d’Accesso Antimafia.

In un senso o nell’altro, la fine di questo percorso servirà a fare chiarezza su partedelle ipotesi di accusa mosse dagli inquirenti con l’inchiesta “Free Boat Itaca”, provando in seguito a rimettere in moto la vita di Badolato, che nell’attesa sembra essersi fermata. Il sindaco non mette piede nel nostro comune da più di un mese. Ma questa, purtroppo, non è una novità. Nel frattempo, crediamo sia opportuno informarvi, come fatto più volte in questi mesi, su alcune importanti questioni politiche che interessano il nostro Comune e l’azione amministrativa fallimentare della maggioranza “La Vela”.

Un paio di settimane fa, leggendo sull’albo pretorio on-line una delibera della Giunta Municipale riguardante il “Tarantella Power 2013 (n.11 del 19/01/2014), alla notizia che le spese per la manifestazione in questione avevano richiesto un extra-budget per un tot. di € 108.951,87, abbiamo pensato che ci fosse un errore materiale.
Ci eravamo convinti che doveva essere per forza così, che era impossibile che quella cifra fosse veritiera. Avevamo pensato che, probabilmente, nello scrivere si era incorso in un errore di battitura. Ed invece, chiedendo il resoconto ufficiale agli uffici comunali, abbiamo avuto l’amara sorpresa che non c’era stato nessuno abbaglio!!!

Il budget già previsto da progetto, di € 170.314,80 (con la quota-parte di € 97.000,00 di finanziamento della Regione Calabria) era stato polverizzato dalla esorbitante somma totale spesa pari ad € 279.266,67!!! E difatti, la Giunta, dopo aver preso atto di questo macroscopico sforamento, con la delibera in questione, dava mandato agli uffici preposti di procedere alla liquidazione della somma (extra – budget) a favore dell’A.R.P.A.

Ricapitolando: per 5 giorni di manifestazioni nel borgo (con costi annessi e connessi), più lo spettacolo “Tra Fuochi e Visioni” dello scorso 20 Agosto in marina, si è spesa la somma totale di circa € 280,000 (duecentottantamila)! Il costo medio giornaliero lo potete fare voi agevolmente.
Per 5/6 giorni di Tarantella Power il Comune di Badolato (con una propria quota parte di circa € 180 Mila) spende una somma pari a circa 1/5 (un quinto) degli emolumenti/quote che lo Stato Italiano ha trasferito al nostro Comune nel 2013 e che ammontano ad un totale di € 992.891,56 (che già di loro, visto che il 70% è impegnato per costi fissi e per il personale impiegato, non bastano a garantire l’ordinaria amministrazione ed i giusti servizi per i cittadini).

Ci domandiamo piuttosto, come sia stato possibile sforare il budget di così tanto, sapendo che sarà il Comune stesso, cioè i badolatesi, a pagare?!? Non si poteva fare la manifestazione contenendo, grazie ad una programmazione-progettazione diversa, i costi nei limiti delle previsioni? Pensiamo che l’Amministrazione Comune debba spiegare al popolo badolatese cosa sia accaduto e perché si sia arrivati a questa dolorosa ed amara conseguenza che graverà sulle spalle di tutti i cittadini!
Alla faccia del contenimento della spesa pubblica per una potenziale riduzione delle imposte comunali tanta propagandata in campagna elettorale! Alla faccia della crisi politica-economica in cui si dice siano caduti i Comuni Italiani per via di decenni di politiche nazionali errate!

Ed intanto i cittadini di Badolato si ritrovano a pagare bollette salatissime dopo i sistematici aumenti delle tasse comunali perpetrati in questi mesi dall’Amministrazione Comunale (rifiuti, acqua, Irpef, Imu su seconde case e attività produttive) ed alle quale Badolato Bene Comune si è sempre opposta, avanzando delle analisi e proposte alternative valide (logicamente rimaste inascoltate dalla maggioranza La Vela) e sulle quali, pensando all’emergenza sociale cittadina scoppiata con la recente ricezione delle bollette TARES, intende ritornare ed incalzare a tutela dei diritti di tutti i cittadini.
Come già detto, il nostro piccolo paese è completamente fermo, ingessato, in attesa della fine di una parentesi politica che, dopo una lunga serie di azioni amministrative fallimentari, vive una fase di stagnazione generale.

Questo dovrebbe essere sufficiente a stimolare una seria riflessione tra la cittadinanza, ma... Lo scorso anno, precisamente entro il 30/04/2013, l’amministrazione uscente “La Vela”, approfittando di una nuova legge nazionale, la 35/2013 del governo Monti, ha deciso di richiedere ed accendere un nuovo mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti a copertura di debiti comunali nei confronti di imprese ecc. (cosa da noi anticipata in campagna elettorale). Si decise, dopo aver “raccolto” e messo in elenco il totale dei debiti pregressi, di richiedere un prestito di quasi 2 MLN di Euro (precisamente € 1.900.000) a copertura totale dei debiti in questione. Da lì, dopo la paziente fase procedurale e burocratica nazionale, la Cassa Depositi e Prestiti decise di accordare un prestito di € 1.187.518,58 che il Comune di Badolato (con data scadenza anticipazione 31-05-2041) ha incassato in due tranche: la prima incassata nel giugno/luglio 2013, la seconda nel periodo novembre/dicembre 2013.

Il nostro Comune ha avviato n.4 procedure di pagamento (con pubblicazione di un primo “piano pagamenti” di cui all’art. 6 dlg 35/2013, che si trova sul portale istituzionale del Comune), datate 15 luglio 2013 e di cui una è stata revocata. Nulla invece si sa ancora sul secondo piano di pagamenti che avrebbe dovuto già essere determinato, pubblicato ed eseguito.

A questo punto, ci chiediamo, e lo chiediamo a nome di tutta la cittadinanza badolatese: i debiti pagati a luglio, ed i restanti in fase di pagamento, da cosa derivano ed a quale anno risalgono?

….i 712.481,00 € stralciati - rimasti fuori dal Mutuo della Cassa Depositi e Prestiti e quindi intesi come debiti certificati e comunque da pagare - a cosa si riferiscono, da cosa derivano, a quali anni risalgono e come il Comune di Badolato ha inteso procedere per pagarli? Ci chiediamo, inoltre, come mai in fase di approvazione di bilancio di previsione (lo scorso 30 novembre 2013) non si è dato spazio a questo notevole problema nonostante le richieste/interrogazioni avanzate.

CHIEDIAMO (cosa peraltro fatta già formalmente, ieri Giovedì 12 marzo in Comune, con un’istanza ufficialmente protocollata), l’urgente convocazione di un consiglio comunale pubblico e aperto alla cittadinanza, da realizzare in Badolato Marina in un luogo adeguato, per poter immediatamente discutere in merito ai sopra-citati problemi, questione Tares inclusa (vista l’emergenza sociale scoppiata tra i cittadini in questi giorni).

Ambiente e Beni Comuni: continuano le iniziative BinM sulla "questione rifiuti". Sabato 15 marzo, presso Unione dei Comuni, incontro con il Sindaco di Saracena (Comune più "riciclone" della Calabria).

Sabato 15 marzo 2014, alle ore 10.35, presso la sala Consiliare dell’Unione dei Comuni di Isca marina si terrà l’iniziativa “Emergenza rifiuti? Alcune idee e proposte per uscire dalla crisi”, promossa ed organizzata dal Laboratorio politico-culturale “Badolato in Movimento”. Un incontro che rientra nel percorso “Ambiente e Beni Comuni”, avviato dal movimento badolatese nei mesi scorsi assieme ad altre importanti iniziative sul tema “rifiuti”.

Un incontro che intende, soprattutto, lanciare degli input volti ad alimentare una nuova e proficua discussione politica tra gli Enti Comunali del nostro comprensorio ed i suoi cittadini, le varie forze politiche, associative e sindacali. Oggi più che mai è per noi importante informare e sensibilizzare i cittadini calabresi sulla necessità di attivarsi e pretendere, in primis dai sindaci e poi dalla Regione, un ciclo virtuoso, pubblico e partecipato, dei rifiuti. Una gestione in cui si mettano in campo iniziative di prevenzione della produzione dei rifiuti, si applichi la raccolta differenziata spinta porta-a-porta con  piccoli impianti per il riuso ed il riciclo dei materiali raccolti e per il compostaggio dell’organico, utilizzando poche e controllate discariche temporanee per il conferimento della parte residua inertizzata. Tutte pratiche facenti parte di una strategia più ampia e lungimirante, che noi sosteniamo concretamente da tempo, che si chiama “Rifiuti Zero” (opzione strategica di successo già praticata da tantissimi Comuni Italiani), che oltre ad aver avuto dei riscontri  concreti sul piano ecologico e della tutela ambientale ha, anche, avuto importanti ricadute sul fronte occupazionale, lavorativo ed economico.

E lo vogliamo fare partendo dall’esperienza amministrava di un piccolo Comune Calabrese, simile ai nostri del basso jonio, come quello  di Saracena (CZ). Ecco perché abbiamo deciso di dare spazio alla testimonianza diretta del Sindaco Mario Albino Gagliardi che in questi anni ha trasformato Saracena in uno dei Comuni più “ricicloni” della Calabria con altissime percentuali di differenziata che sfiorano il 75%, con un progetto ed una programmazione che ha puntato alla tutela e salvaguardia dell’ambiente e del territorio, alla tutela della vita e della salute dei cittadini, ad uno sviluppo sostenibile della sua ridente cittadina ecc.

Lo facciamo spinti inoltre dall’urgenza politica oggettiva, di fronte a 15 anni di politiche regionali fallimentari in materia di rifiuti (comprese quelle attuali), con l’idea che oggi è importante, invece, provare ad invertire la rotta, puntando ad una gestione alternativa dell’intero ciclo integrato dei rifiuti e pensando alla necessità di una nuova e lungimirante Legge Regionale sul “Riordino del servizio di gestione rifiuti urbani e assimilati in Calabria” con un Piano Regionale che sposi gli obiettivi a medio-lungo temine dell’opzione strategica “Rifiuti Zero”.

sabato 22 febbraio 2014

Caos rifiuti? La soluzione è politica-gestionale-organizzativa! Noi proponiamo un percorso strategico "Rifiuti Zero"...

“Questione rifiuti?”. Non bastano le soluzioni tampone di questi giorni. Il problema è complesso. Basta scuse ed alibi! Basta emergenze (che durano da oltre 15 anni)! Basta profitti e speculazioni! La soluzione c'è ed è politica. Si chiama strategia "Rifiuti Zero".

Sul caos regionale e comprensoriale di quest’ultime settimane: qui di seguito le idee e le proposte del laboratorio politico-culturale "Badolato in Movimento" per una soluzione definitiva (a medio-lungo termine) e per una diversa gestione del servizio pubblico del ciclo integrato dei rifiuti.



Partiamo subito nel chiarire e definire, in modo sintetico, i punti fondamentali che possono offrire, dal nostro punto di vista, alle diverse comunità ed amministrazioni pubbliche comunali le opportunità concrete per costruire una risposta collettiva ed alternativa alle politiche regionali fallimentari in materia di rifiuti. Politiche regionali che negli ultimi 20 anni non sono mai riuscite a risolvere nulla, nonostante 15 anni di Commissariamento straordinario all’emergenza ambientale e nonostante i milioni di euro di risorse pubbliche spesi.  Politiche regionali (e a cascata comunali) che ancora oggi vertono, inoltre, su sistemi diseconomici ed inefficaci, ma, soprattutto, impattanti sotto il profilo della salute umana e della tutela del territorio:

Partiamo dai seguenti presupposti – base:

  • Zero mega discariche, Zero inceneritori;
  • Raccolta differenziata spinta “porta a porta”
  • Promozione e sostegno del programma “Rifiuti Zero”
  • Programmi industriale su scala locale per il recupero, riciclo, e riuso dei rifiuti
  • Una gestione pubblica e partecipata dagli abitanti/utenti e dei lavoratori del settore

Qui di seguito proponiamo ai Comuni del nostro comprensorio – in un'aperta fase di discussione per una gestione consortile del servizio raccolta e smaltimento dei rifiuti presso l’Unione dei Comuni “Versante Ionico” - un percorso valido e fattibile denominato << Dieci passi verso l’opzione strategica “Rifiuti Zero”>> (pratica virtuosa già adottata da tanti Comuni Italiani, con enormi benefici e con obiettivi importanti e positivi, raggiunti concretamente in questi anni):

1.      1) Separazione alla fonte: organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti non e’ un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non e’ quindi la tecnologia, ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale.

2.      2) Raccolta porta a porta: organizzare una raccolta differenziata “porta a porta”, che appare l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro e’ previsto secondo un calendario settimanale prestabilito.

3.     3)  Compostaggio: realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori.

4.      4) Riciclaggio: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva.

5.      5) Riduzione dei rifiuti: diffusione del compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con sporte riutilizzabili.

6.     6)  Riuso e riparazione: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia.

7.      7) Tariffazione puntuale: introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti piu’ consapevoli. (Chi differenzia di più …deve pagare di meno!)

8.     8)  Recupero dei rifiuti: realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua.
    
    9) Centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.

10) Azzeramento rifiuti: raggiungimento entro il 2020 (obiettivo di riferimento per i Comuni “ricicloni” già operativi da anni in tal senso) dell’ azzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del porta a porta, diviene a sua volta “trampolino” per un vasto percorso di sostenibilità, che in modo concreto ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta.

(per ulteriori informazioni/approfondimenti: http://www.rifiutizerocapannori.it/

lunedì 17 febbraio 2014

IN ATTESA DELLA FINE...

ULTIMO DOCUMENTO del gruppo consiliare di minoranza "Badolato Bene Comune" sulle recenti questioni politico-amministrative badolatesi!

In attesa della fine (prima parte)…

L’azione politica-amministrativa badolatese, targata “La vela 2.0”, è caratterizzata ormai da mesi da una fase di stagnazione e di inattività pesanti, tali da offrirci una reale ed indecorosa fotografia di un paese fermo e ingessato su sé stesso. La giunta Parretta continua ad essere attraversata da un logorante processo di auto-sgretolamento interno che in queste settimane si è palesato maggiormente e che, nei fatti, dura dal giorno successivo alla “Free Boat Itaca” del 3 luglio scorso. Basti pensare alle ultime dimissioni politiche dell’ex assessore Naimo, ormai assente da due sedute consecutive ai consigli comunali (novembre-gennaio), o alla confusione politica-amministrativa interna allo stesso Comune di Badolato dove oggi sembra addirittura difficile riuscire a fare riunioni di giunta. 

Un nuovo assessore non è stato nominato (tutto è stato lasciato in “sospeso”); il sindaco permane più a lungo, rispetto al passato, nella propria residenza romana ed in alcuni casi sono passati anche più di 30 giorni per vedere firmato un atto o una deliberazione. 
Dal nostro punto di vista esiste una precarietà politica tale che, in alcuni casi, non si riesce a garantire nemmeno l’ordinaria amministrazione dell’Ente. Le energie, quelle poche rimaste dopo il 3 luglio, si stanno esaurendo e pare che i nostri amministratori stiano trovando grosse difficoltà nel riuscire a rimanere a galla. 

Una situazione da attesa della fine. Della fine di una legislatura fallimentare, corollario di quinquennio politicamente disastroso che lascerà notevoli strascichi e problematiche nel futuro della comunità badolatese, di una comunità che ne ha pagato e continuerà a pagarne le conseguenze (ed alcune sono dietro l’angolo e saranno dolorosissime!). 
E nella precarietà e confusione politica, gli amministratori velisti continuano, paradossalmente, - appena avuta una boccata di ossigeno dopo la chiusura del lavoro delle Commissione d’accesso prefettizia, - ad effettuare delle scelte improponibili: dall’ampliamento dell’ufficio di gabinetto del sindaco (che oggi conta la bellezza di n.5 collaboratori che gravano sulle spalle dei contribuenti), con l’istituzione di altri 2 nuovi contratti di collaborazione, all’affidamento diretto di lavori gestiti in regime di politica di emergenza permanente. Chissà perché? Per non parlare dell’inerme passività politica-istituzionale di fronte alla nuova grave situazione dei rifiuti in cui sembra ripiombata l’intera Provincia! 

Fin dal giorno successivo alla “Free Boat Itaca”, come gruppo consiliare di minoranza abbiamo chiesto le dovute ed opportune dimissioni del Sindaco e della sua maggioranza. Abbiamo insistito pubblicamente ed in ogni modo per motivarle, richiederle, rivendicarle, dimostrando inoltre che sarebbero state la cosa più conveniente per tutta la cittadinanza. Ma questo oggi è un altro discorso. 
Lo abbiamo ripetuto alla nausea, ma oggi sarebbe quasi inutile visto che la Commissione di accesso ed il Prefetto di Catanzaro sono ormai prossimi a rendere pubblica la propria relazione, inoltrandola al Ministro degli Interni, relativa ai loro 135 giorni di accertamenti presso il Comune di Badolato rispetto alle accuse e alle ipotesi di contiguità mafiosa mosse dalla DDA di Catanzaro. Oggi, le loro dimissioni sarebbero inutili poiché non risparmierebbero i circa 2 anni di Commissariamento straordinario, nel caso in cui il Comune di Badolato venga sciolto per mafia, ma restano pur sempre un atto politico opportuno e doveroso.

In questi mesi, però, giusto per fare qualche esempio, abbiamo reputato le loro dimissioni (di tutta la maggioranza) doverose ed opportune anche per il resto delle poche e pessime deliberazioni effettuate (alle quali ci siamo opposti soprattutto all’interno dei consigli comunali), frutto di scelte errate derivanti dal quinquennio velista precedente, e che hanno comportato un aumento di tutte le imposte comunali: dal 20% dell’IMU su seconde case e attività produttive al 65% sull’IRPEF, dal 10% sui futuri CANONI dell’ACQUA all’approvazione di un regolamento sulla TARES-nuova tassa sui rifiuti che porterà a bollette 2013 salatissime (ormai prossime all’arrivo). 

Ci siamo opposti a scelte illogiche, meglio definirle “non scelte”, poiché derivanti da una politica amministrativa priva di una programmazione o progettazione lungimiranti, fatte in materia di opere pubbliche o in materia urbanistica, dove tutto è fermo (tranne qualche operetta) e dove, in questi mesi, si è cercato di far solo propaganda. Anzi, la prima volta in cui l’amministrazione comunale ha deciso di indire un’assemblea pubblica cittadina per discutere in merito alla potenziale risoluzione dell’annosa questione “sottopasso/sovrapasso ferroviario pedonale” (in zona ex passaggio a livello) è stata sonoramente bocciata dai cittadini. Quell’assemblea pubblica, presso la sede COM, si è conclusa con un nulla di fatto e con la sensazione generale che, probabilmente, la soluzione era e resta sempre la stessa e che era già prevista nel progetto originario del sottopasso ferroviario (con qualche eventuale ed accettabile modifica) e che la gente e la minoranza lo sostengono e rivendicano da anni. 

Gruppo consiliare di minoranza
“Badolato Bene Comune”